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dal mondo WGE

La 1000 Miglia di WG Ellegi è stata indimenticabile

Ott 4, 2022 | Comunicazioni

Una storia raccontata dal nostro CEO Luca Polini

A giugno WG Ellegi ha vissuto un sogno.

Uno di quelli che non si scordano facilmente. Anzi, meglio ancora, uno di quelli che proprio non si dimentica mai! Prima di raccontarvelo, vorrei fare una piccola parentesi. Giusto per creare un po’ di suspence.

Siamo fortunati, c’è poco da fare

L’Italia è il Paese più bello del mondo, non ce ne sono di storie. Certo, questo è il mio parere personale e sicuramente voi direte che è il vostro il più bello. Alcuni vi diranno che non è vero, che esistono luoghi più affascinanti da visitare, territori con paesaggi incredibili da scoprire che vi lasceranno senza fiato e di cui vi ricorderete per sempre. Ma sapete una cosa? Forse vi dicono così solo perché non hanno mai camminato tra le vie di Roma ammirando il Colosseo, passeggiato tra i vigneti del Piemonte o le zone collinari della Toscana. Sicuramente non hanno mai visto l’acqua cristallina in Sardegna, le mura dei borghi medievali e le città d’arte con osterie a ogni angolo in cui gustare eccellenze gastronomiche dai sapori più invitanti.

Siamo fortunati, noi italiani viviamo in un Paese circondato da bellezza ma, ahimè, a volte ce ne dimentichiamo per un attimo. Siamo umani, è normale. Non è sempre facile accorgersi della meraviglia di cui si è circondati quando la si vede ogni singolo giorno e spesso è necessario andare via per apprezzarla veramente al massimo. Bisogna prendere un treno, un aereo o un’autostrada e vedere altri mondi, esplorare nuove realtà e culture…  Al rientro non si potrà fare a meno di ringraziare per la grande bellezza che si ha sempre avuto a portata di mano e da cui si è sempre stati circondati.

Credetemi, l’Italia è il Paese più bello del mondo e tutti meritano di visitarlo almeno una volta nella vita. Soprattutto nel periodo in cui si svolge la storica 1000 Miglia!

La corsa più bella del mondo

Piccola parentesi per chi non la dovesse conoscere, si tratta di una competizione a tappe per automobili d’epoca che vede i suoi concorrenti percorrere il tragitto Brescia-Roma-Brescia nel giro di quattro giorni.

Fin da quando io e mio fratello eravamo piccoli, ricordo che questa gara ci ha sempre uniti e fatti sentire ancora più vicini. Siamo di Bergamo, c’è poco da dire! Nel nord Italia, soprattutto nella bergamasca, la passione per le macchine e i motori arde nei cuori di ogni bambino e, con il passare del tempo, diventa sempre più grande e ci fa vivere emozioni indescrivibili. Sono stati papà e zio Franco a portarci a vedere la prima 1000 Miglia. Me lo ricordo bene quel giorno, eravamo solo due ragazzini quando abbiamo visto con i nostri occhi le macchine d’epoca più belle del mondo e ce ne siamo innamorati. Mi dicevo sempre che prima o poi avrei avuto l’opportunità di partecipare alla competizione e rendere la mia famiglia fiera di me.

Un sogno che diventa realtà

L’estate porta con sé uno spirito competitivo e l’ambizione è sempre alle stelle. Tutti cercano di dare il meglio e fare qualcosa di importante che venga ricordato nei tempi e che esprima al massimo i valori nei quali si crede. Anche io faccio parte di quelle persone, ora lo so. Fino all’anno scorso, mi emozionavo all’idea di andare in Piazza della Vittoria a Brescia e vedere le auto d’epoca partire per la corsa più bella del mondo. Tutte le volte mi ripetevo: “Ma sì, dai. L’anno prossimo ci sarai anche tu tra tutte quelle persone!”.

E quando il mio amico Joe mi ha chiesto scherzando di partecipare insieme alla quarantesima edizione, non me lo sono fatto ripetere due volte e ho preso la palla al balzo. Joe, che grande amico! Dovreste conoscerlo, è un personaggio! È un nostro carissimo amico della Tailandia, un vero appassionato di motori che starebbe a parlarvene per ore. Se non fosse stato per lui forse starei ancora sognando questo momento, ora invece ve lo posso raccontare con totale sincerità…

Da una semplice battuta, tutto è partito come un uragano

Lo zio Franco appena ha sentito che io e Joe volevamo partecipare alla gara, si è subito unito a noi, più coraggioso ed entusiasta che mai! Sembrava preparato da una vita intera a questo momento e ci ha fatti morire dal ridere quando si è presentato con dei super gadget per tutti. Ci ha regalato delle valigette del colore della nostra macchina con dentro le cose più disparate che secondo lui, non si sa mai, ci sarebbero potute essere utili durante la corsa. Un righello, una matita, un temperino e del nastro adesivo, i classici strumenti che ognuno di noi deve sempre avere con sé quando parte per un lungo viaggio su una macchina d’epoca!

È stato incredibile, la sua preparazione precisa e accurata ci ha fatti sentire al sicuro e pronti per la partenza perché sapevamo di avere al nostro fianco una grande risorsa con una valigetta piena di idee originali a portata di mano.

Primo step: iscrizioni

Chi lo avrebbe mai detto che registrarsi fosse tanto difficile. È necessario superare un’accurata selezione per poter partecipare! Dovete sapere che le domande arrivano da ogni parte del mondo, sono moltissime le persone che sognano di vivere questa esperienza e che ogni anno inviano la loro domanda. Non vi annoierò con tutti i dettagli, sappiate solo che siamo riusciti a iscriverci ed eravamo al settimo cielo!

Sono state 415 le auto che hanno preso il via il 15 giugno, e noi eravamo tra loro. Questo importa.

Io e Joe con la nostra JAGUAR XK 140 OTS SE e lo zio Franco con la sua LANCIA AURELIA B24 SPIDER “AMERICA”!

Primo giorno, prima tappa

Il 15 giugno ci siamo diretti verso il Lago di Garda, prima Salò, poi Desenzano e Sirmione. E poi Mantova, Ferrara, Cervia e Milano Marittima dove si è conclusa la prima giornata di corsa. Siamo arrivati a destinazione verso le due di notte, stanchi, accaldati, ma soddisfatti.

Secondo giorno, seconda tappa

Il secondo giorno è stato il più impegnativo.

La macchina dello Zio ha smesso di funzionare correttamente e ha dovuto mandarla a Milano per farla riparare… per fortuna l’hanno riportata in tempo! Io invece ho avuto un problema alla pompa della benzina. Un bel guaio, credetemi. Soprattutto quando siete in mezzo al nulla e il telefono non prende e ci metti due ore per trovare un posto che abbia campo solo per chiamare un meccanico e farti dare una mano. Qui la valigetta piena di gadget di Franco non ci è stata molto d’aiuto, devo dire. E il caldo… Ragazzi, quel caldo ci ha fatto patire le pene dell’inferno. Da Milano Marittima abbiamo fatto una deviazione verso Forlì, per poi andare verso San Marino, Passignano sul Trasimeno e Norcia; abbiamo guidato sotto un sole sfiancante, che ci ha tolto perfino la fame, ma non la sete. Pensate che già in tarda mattinata avevamo bevuto ben quattro litri di acqua! Ma poi siamo arrivati alla passerella romana di Via Veneto… è stata mozzafiato. Eravamo stanchi, ma felici come non mai.

Ma forse è proprio questo che rende la 1000 Miglia unica nel suo genere: la fatica non fa arrivare tutti quanti alla fine. Bisogna impegnarsi e mettercela tutta per dimostrare di meritarsi il traguardo. E noi lo desideravamo così tanto che tutto il resto era passato in secondo piano. Il nostro unico obiettivo era terminare la corsa.

Terzo giorno, terza tappa, nuove avventure

La 1000 Miglia è una corsa piena di matti e ne succedono di tutti i colori. Aggiungiamoci il fatto che quando guidi ti sembra di volare, ma in realtà stai andando a 90 all’ora, perché di più la tua macchina d’epoca non può fare. Ma tu continui a sentirti un eroe e non fai che ripetere al tuo copilota che hai le ali e lui ti regge il gioco e ride con te.

Joe è stato questo: un compagno di viaggio incredibile che ha reso tutto più facile. È stato bravissimo, grazie a lui non abbiamo mai sbagliato strada e abbiamo avuto l’occasione di rafforzare ancora di più la nostra amicizia. Con un copilota del genere rifarei altre mille 1000 Miglia! Dovete sapere, che quando ti vedono arrivare con una macchina d’epoca le persone ti guardano e alcune si avvicinano per avere una visuale migliore. Le strade si riempiono il giorno della 1000 Miglia… e noi, il 17 giugno abbiamo assistito a una scena che ci ha fatto morire dal ridere. Un passante si è avvicinato un po’ troppo a un’auto. Fino qui, tutto bene. Credevamo volesse chiedere un autografo o scattare una fotografia e invece ha dato una sberla al conducente!

Come mai? Non chiedetecelo perché non vogliamo saperlo. Ci siamo solo fatti una bella risata e abbiamo continuato la nostra gara.

L’itinerario? Dopo la partenza da Roma, siamo risaliti verso Ronciglione, Siena, Viareggio e infine Parma.

Quarto giorno, quarta tappa, traguardo in arrivo

L’ultima giornata ci ha messo a dura prova, ma siamo riusciti finire la corsa!

Arrivati a Bergamo abbiamo salutato simbolicamente la nostra città in vista del gemellaggio che nel 2023 vedrà Bergamo e Brescia Capitale della Cultura. Forse è stato proprio questo saluto alla nostra città a darci la forza di proseguire e terminare la corsa.

Volevamo arrivare al traguardo, non desideravamo altro! Non ci importava niente delle statistiche che ci urlavano in faccia che il 70% delle macchine non arriva alla fine, noi dovevamo farcela. E così è stato. E vi posso giurare che è stata un’emozione incredibile!

Ci sentiamo davvero fortunati di aver avuto questa incredibile occasione! Abbiamo visto paesaggi da sogno che ci hanno ricordato quanto è importante apprezzare le nostre bellezze italiane e godercele fino in fondo. Dovremmo esserne tutti più grati e riconoscenti perché non è scontato avere tanta meraviglia a chilometro zero.

È stata un’esperienza che tutti noi porteremo per sempre nel cuore e, chi lo sa, magari WG Ellegi parteciperà un’altra volta!

Luca Polini